Il peggiore, dico, IL PEGGIORE di tutti i mali


Ho paura delle guerra. Provo pena e orrore per tutti coloro che sono costretti ad allontanarsi dalle loro case, dal posto in cui vivono, dal lavoro, dagli amici, dai parenti, dalle abitudini rassicuranti per rifugiarsi in posti sconosciuti, in mezzo a mille privazioni, incertezze, difficoltà, nel dolore, nella rabbia, nella nostalgia. Persone che quando torneranno nella loro terra - se e quando lo potranno fare - non la riconosceranno più. Probabilmente vivranno nella povertà, nella fatica, nel dolore, nel lutto, nella rabbia, nel risentimento. Qualcuno troverà insopportabile tutto questo e si lascerà morire o si ammazzerà. Qualcuno si vendicherà come potrà.


Provo ancora più pena e orrore per coloro che non hanno neppure questa possibilità e che restano sotto le bombe o alla mercé dei soldati invasori. Con loro non posso neppure immedesimarmi, è troppo doloroso, è sconvolgente pensare al terrore, al dolore fisico, alle menomazioni, alle eventuali crudeltà e torture, alla morte. Per me è la realizzazione di uno dei peggiori incubi. 


Sul fatto che la guerra sia un’orrenda catastrofe c’è secondo me poco da discutere e vorrei tenere questa considerazione come punto di partenza per un semplicissimo, ma urgente ragionamento. Nulla di originale, ma purtroppo in questo momento, a quanto pare, controcorrente. Cosa che mi lascia allibito.


Che ci piaccia o no, nel mondo esistono dei rapporti di forza. Nella più pacifica delle società se ne fa subito esperienza, per esempio da bambini, quando arriva l’adulto che ci dice no o ci sculaccia senza ascoltare le nostre ragioni o quando incontriamo il bambino più grande e più forte e prepotente che fa quello che vuole di noi e delle nostre cose. Chiunque abbia avuto a che fare con uno di questi bambini o ragazzi o adulti prepotenti e violenti sa una cosa: è bene tenere a bada le proprie reazioni. 


C’è in ognuno di noi l’impulso nobile ed eroico a difendersi e ad affermare i propri diritti e desideri. Tale impulso, per quanto lo si voglia vedere come nobile ed eroico, è in realtà anche una reazione istintiva e animalesca, dettata da una parte arcaica del nostro cervello, quella che gestisce la famosissima reazione di lotta o fuga. L’esperienza ci insegna sin da bambini che a volte non è possibile EVITARE i danni e che a quel punto è molto importante LIMITARLI. 


Se l’energumeno di turno mi vuole rubare il pallone con cui stavo giocando e io gli dico “Vattene, stronzo”, quello non solo si prende il mio pallone, ma magari mi rompe gli occhiali e qualche dente. Perciò io imparo a limitare i danni, ad “accettare”, se così si può dire, di subire di tanto in tanto delle ingiustizie. Non ne sarò mai contento, ma so che sarò ancora meno contento se “reagirò”.


È GIUSTO accettare di essere vittime di una prepotenza o di una violenza? Naturalmente NON è giusto e bisogna fare il possibile perché di prepotenze e violenze non ce ne siano. Ma quando purtroppo le prepotenze e violenze ci sono, la cosa SENSATA da fare è limitare i danni. È sensata in quanto è nei nostri interessi; i nostri interessi sono: stare bene, proteggere noi stessi e le persone e le cose che ci sono care (se non vogliamo dire la vita umana). Se noi vogliamo fare una cosa forse GIUSTA, e dico forse, ma che non può essere considerata sensata o ragionevole alla luce delle conseguenze che SICURAMENTE porta, o di quelle che probabilmente avrà, dovremo affrontare poi queste conseguenze. Se la nostra giusta reazione avrà sicuramente delle conseguenze che ci faranno soffrire e ci danneggeranno ancora di più della prepotenza o violenza a cui stiamo reagendo, la nostra reazione è IRRAZIONALE. La ragione è uno degli aspetti che dovrebbe distinguerci da animali che consideriamo inferiori a noi.


Cercare di affermare un ragionamento e un principio semplice come questo non è essere putiniani, ma avere buonsenso. Non ha buonsenso chi è accecato dall’emotività e non riesce ad andare oltre la risposta istintiva di lotta o fuga travestita da nobile ideale e dà del putiniano a chiunque voglia fare un ragionamento che vada oltre “L’invasione russa dell’Ucraina è una terribile e ingiusta violenza contro un popolo pacifico e uno stato sovrano che dobbiamo assolutamente fermare perché altrimenti quell’autocrate folle ‘si prenderà’ anche altri pezzi di Europa”. Sorvolando su aspetti qui marginali (come il fatto che in Ucraina era già in corso una guerra tra ucraini e russi, che in Ucraina esistono gruppi paramilitari nazisti ecc.), il punto è un altro. 


Se il male peggiore, la cosa che ci fa orrore e che improvvisamente ha seminato angoscia in tutta Europa facendoci risvegliare dai nostri sogni o dalle nostre fantasie di pace è la GUERRA, è esattamente la guerra ciò che noi dobbiamo evitare CON OGNI MEZZO. 


Evidentemente chi vuole alimentare questa guerra inviando o usando armi ha altre priorità. Per loro la guerra non è il male peggiore, al di là di ciò che afferma, se sono disposti a combattere con le armi per qualcosa. 


Mi sconcerta vedere come sin dall’inizio dell’aggressione russa il presidente ucraino e tutti i politici e i giornalisti ucraini che ho ascoltato in televisione abbiano dimostrato di non avere come priorità la pace, l’evitamento degli orrori della guerra. Chiedono più armi e più guerra. Per molto il Presidente ha chiesto interventi aerei NATO sopra i cieli ucraini, ovvero Terza Guerra Mondiale, probabilmente la guerra nucleare. Il Presidente ucraino, che fino a tre anni fa faceva il ballerino, l’attore e il comico oltre che l’impresario nel mondo dello spettacolo (l’ho visto in uno sketch dove finge di suonare il pianoforte con il pene), ora dà lezioni ai parlamenti europei invitandoli a mandare più armi, a partecipare a questa guerra per difendere il popolo ucraino.


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