Ho paura delle guerra. Provo pena e orrore per tutti coloro che sono costretti ad allontanarsi dalle loro case, dal posto in cui vivono, dal lavoro, dagli amici, dai parenti, dalle abitudini rassicuranti per rifugiarsi in posti sconosciuti, in mezzo a mille privazioni, incertezze, difficoltà, nel dolore, nella rabbia, nella nostalgia. Persone che quando torneranno nella loro terra - se e quando lo potranno fare - non la riconosceranno più. Probabilmente vivranno nella povertà, nella fatica, nel dolore, nel lutto, nella rabbia, nel risentimento. Qualcuno troverà insopportabile tutto questo e si lascerà morire o si ammazzerà. Qualcuno si vendicherà come potrà. Provo ancora più pena e orrore per coloro che non hanno neppure questa possibilità e che restano sotto le bombe o alla mercé dei soldati invasori. Con loro non posso neppure immedesimarmi, è troppo doloroso, è sconvolgente pensare al terrore, al dolore fisico, alle menomazioni, alle eventuali crudeltà e torture, alla morte. Per